• I più recenti
  • All
Il parlamento ungherese, a Budapest

Perché l’Ungheria ha detto no al trattato contro la violenza sulle donne

26/05/2020
Parigi, palazzo del Senato della Repubblica

La Francia contro la libertà religiosa?

05/03/2021
Nabeel Masih

Una buona notizia dal Pakistan

05/03/2021
Donald J. Trump

Il ritorno di Trump

04/03/2021
Image from Flickr

Il politicamente corretto contro i giocattoli

04/03/2021

Lo Stato contro le libertà fondamentali

03/03/2021

CoViD-19, mappa del culto vietato

03/03/2021
Divorzio

Il matrimonio è finito

02/03/2021

Parola di una madre che ha abortito

02/03/2021
Image from Pixabay

«Così il relativismo demolisce la civiltà occidentale»

01/03/2021
Image from Flickr

«Uno Stato assistenzialista aggredisce famiglia e proprietà»

28/02/2021
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
05/03/2021
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Français
    • Deutsch
    • Español
    • ქართული
    • Русский
    • српски

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

Perché l’Ungheria ha detto no al trattato contro la violenza sulle donne

Le ragioni vere di un voto che sennò, a dirla com’è stata detta, sembrerebbe la surreale vicenda di un abuso

Barbara Santambrogio di Barbara Santambrogio
26/05/2020
in Politica
241
Reading Time: 3min read
0
Il parlamento ungherese, a Budapest

Image from Pixabay

Share on FacebookShare on TelegramShare on TwitterShare on WhatsAppShare on WeChat

Last updated on Maggio 29th, 2020 at 09:53 am

Cosa significa davvero che, pochi giorni fa, il parlamento ungherese non abbia ratificato la Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne? Perché, detta così, o detta come l’han detta i giornali, parrebbe che il governo di Viktor Orbán sia favorevole alla violenza di genere…

Dunque, la Convenzione di Istanbul è il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante che si propone di contrastare la violenza contro le donne. È stato adottato nel 2011 dal Consiglio d’Europa e fa parte dell’impianto normativo italiano dal 2013, grazie alla ratifica avvenuta con la Legge 77 del 27 giugno di quell’anno. Il documento impone agli Stati che la sottoscrivono di garantire una risposta giuridica adeguata a individuare e a perseguire i crimini connessi alla violenza domestica, ma anche allo stalking, ai matrimoni forzati e alle mutilazioni genitali femminili. Ora, anche l’Ungheria, nel 2014, ha sottoscritto formalmente il trattato, ma adesso, con 115 voti a favore, 35 contrari e 3 astenuti, dice «no». Perché?

Perché stante che qualsiasi forma di violenza nei confronti delle donne è esecrabile e deve essere perseguita con ogni mezzo e con massima severità in qualunque Paese, la legislazione ungherese prevede già misure di contrasto a questo tipo di abuso, che ha ricevuto definizione statutaria indipendente fin dal nuovo Codice penale (promosso tra l’altro dallo stesso Orbán) del 2013.

In particolare, due sono però i punti che il parlamento di Budapest non vuole avallare.

Il primo è connesso all’Articolo 3 sez. c della Convenzione, che sottintende una definizione di gender in senso assai più sociale che non biologico, negando di fatto che i generi siano due e aprendo invece a tutta la costellazione delle persone cosiddette non binarie, secondo l’accezione delle lobby LGBT+. Ciò si oppone però alla Costituzione ungherese, specialmente nel punto in cui essa definisce il matrimonio l’unione di un uomo e di una donna, gli unici due generi riconosciuti (ovvio), escludendo dall’istituto matrimoniale qualsiasi altra possibilità. Per questa ragione il deputato Lorin Nacsa, portavoce del Partito Popolare Cristiano Democratico, ha dichiarato che la Convenzione pratica «[…] un approccio ideologico contrario alla legge ungherese e alle convinzioni del governo». Al che David Vig, direttore della sezione ungherese di Amnesty International, ha protestato contro la decisione del parlamento, sollevando la questione del presunto aumento delle violenze domestiche nel contesto dell’epidemia di coronavirus.

Il secondo punto attiene invece a un’altra questione, fondamentale per il governo magiaro e per la sua politica in tema di immigrazione. Al capitolo VII, articolo 60, infatti, la Convenzione prevede una sorta di diritto d’asilo “automatico” per le vittime di violenza di genere, aprendo potenzialmente le porte (e le frontiere) a un gran numero di persone che, sulla base di tale diritto, si prevede che possano riversarsi nel Paese.

In entrambi i casi, quindi, la sacrosanta battaglia in favore dei diritti delle donne e a protezione della loro sicurezza si rivela, a uno sguardo più attento, come un vero e proprio cavallo di Troia che farebbe penetrare in Ungheria, e tramite la sua Costituzione, posizioni ben lontane da quelle che porta avanti il suo governo, legittimamente eletto.

Tags: Convenzione di IstanbulLGBT+OrbánUngheriaviolenza di genere
Barbara Santambrogio

Barbara Santambrogio

Dopo un percorso lavorativo originale e variegato, nel campo della pubblicità e dell’editoria, ma anche nel mondo enologico, è approdata finalmente a occuparsi di quanto più la appassiona. Oggi scrive (per il web, ma non solo), si occupa di traduzioni e insegna nella scuola primaria. Mamma biologica e adottiva, ama leggere e il running.

Commenti su questo articolo

I più letti

  • L'ambasciatore Luca Attanasio a Kinshasa, in visita alla sede delle Poverelle di Bergamo

    No, non era un ambasciatore-ragazzino

    437 condivisioni 5.7k visualizzazioni
    Share 433 Tweet 4
  • Parola di una madre che ha abortito

    91 condivisioni 1.6k visualizzazioni
    Share 90 Tweet 1
  • Il mito sfatato dell’Uruguay felix

    9 condivisioni 1.1k visualizzazioni
    Share 7 Tweet 2
  • Le quinte colonne contro la vita

    45 condivisioni 679 visualizzazioni
    Share 44 Tweet 1
  • «Così il relativismo demolisce la civiltà occidentale»

    283 condivisioni 651 visualizzazioni
    Share 282 Tweet 1

Twitter iFamNewsIT

Tweets by @iFamNewsIT
IFN – International Family News Network

© 2020 IFN – International Family News - Tutti i diritti riservati.

Link diretti

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy

Seguici

No Result
View All Result
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora

  • en English
  • fr Français
  • de Deutsch
  • it Italiano
  • es Español
  • ge ქართული
  • ru Русский
  • sr српски
  • Login
  • ISCRIVITI

© 2020 IFN – International Family News - Tutti i diritti riservati.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? ISCRIVITI

Create New Account!

Fill the forms below to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Newsletter