• I più recenti
  • Tutto
Neonato

Medici fiamminghi per la legalizzazione dell’infanticidio

10/09/2020
Uomo svizzero incarcerato per un post sui social media

Uomo svizzero incarcerato per un post sui social media

06/12/2025
Questa immagine è stata tratta dalla collezione del progetto Geograph. Consultare la pagina di questa fotografia sul sito web di Geograph per i dettagli di contatto del fotografo. Il copyright di questa immagine è di proprietà di Bill Harrison ed è concesso in licenza per il riutilizzo secondo la licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0

Docente dell’Università di Aberdeen indagato per aver riprodotto musica “transfobica” di Harry Potter

05/12/2025
Donna australiana condannata a pagare 90.000 dollari per aver “erroneamente identificato il genere” di giocatori di football

Donna australiana condannata a pagare 90.000 dollari per aver “erroneamente identificato il genere” di giocatori di football

05/12/2025
Chiesa cattolica espone presepe vuoto criticando l’ICE

Chiesa cattolica espone presepe vuoto criticando l’ICE

04/12/2025
Accadde oggi: Leslie Prentice guida la protesta contro l’abortista

Accadde oggi: Leslie Prentice guida la protesta contro l’abortista

03/12/2025
Tribunale federale di New York consente ai centri di gravidanza di promuovere il farmaco per l’inversione dell’aborto

Tribunale federale di New York consente ai centri di gravidanza di promuovere il farmaco per l’inversione dell’aborto

03/12/2025

Il presidente Trump ospita l’amministratore delegato di Dell dopo la donazione a conti per bambini

03/12/2025
Il sondaggio scolastico dell’Oregon ha interrogato giovani studenti su termini come “genderfluid”, “Two Spirit”

Il sondaggio scolastico dell’Oregon ha interrogato giovani studenti su termini come “genderfluid”, “Two Spirit”

03/12/2025
Pastore metodista si dichiara transgender alla sua congregazione

Pastore metodista si dichiara transgender alla sua congregazione

03/12/2025
Accadde oggi: Proclamata la Dottrina Monroe

Accadde oggi: Proclamata la Dottrina Monroe

02/12/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
08/12/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

Medici fiamminghi per la legalizzazione dell’infanticidio

Tra feti e neonati non c’è differenza. Lo sa bene chi pratica aborti tardivi

Cristina Tamburini di Cristina Tamburini
10/09/2020
in Vita
484
Reading Time: 4 mins read
0
Neonato

Image from Pixabay

Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Last updated on Settembre 25th, 2020 at 01:42 am

Che gli abortisti abbiano pienamente ragione si è già dimostrato: laddove l’aborto sia ammesso dalla legge, anche la cosiddetta «eutanasia neonatale» – più onestamente un infanticidio –  non dovrebbe essere negata, perché tra feto e neonato non c’è differenza.

Se tale affermazione un tempo poteva far leva su un senso comune ancora propenso a dar valore alla vita del neonato, oggi ci si trova drammaticamente a fare i conti con la reazione contraria, come dimostra un sondaggio pubblicato sul periodico Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica (AOGS): medici e altri professionisti sanitari nelle regioni di lingua neerlandese del Belgio disposti a fare aborti tardivi sarebbero favorevoli alla legalizzazione dell’infanticidio.

Nove su dieci ammazzerebbero attivamente un neonato

Quasi nove intervistati su dieci – si parla dell’89,1% ‒ degli operatori che praticano interruzioni di gravidanza tardive «concordano sul fatto che, in caso di condizione neonatale grave (non letale), la somministrazione di farmaci con l’intenzione esplicita di porre fine alla vita neonatale è accettabile». Così come, senza tante remore, una percentuale molto simile – l’85,6% ‒, anche di fronte a diagnosi «poco chiara e prognosi imprevedibile», considera l’aborto a termine – cioè praticato fino al momento del parto – una soluzione adeguata. Non sapendo insomma esattamente come andrà a finire, meglio “terminare” la vita dell’individuo prima che inizi “ufficialmente”. Si può sempre ritentare, sperando di essere più fortunati con una successiva gravidanza: come i lettori di “iFamNews” già sanno, un bambino vale l’altro secondo teorie etiche sempre più drammaticamente diffuse e accettate.

Purtroppo, anche se non stupisce particolarmente venirne a conoscenza, tra gli operatori sanitari intervistati – abitanti nelle Fiandre e già implicati in procedure di aborto tardivo – la maggior parte «condivide l’opinione secondo cui la legge dovrebbe essere cambiata per facilitare le decisioni di fine vita neonatale in condizioni gravi. Questa è una considerazione che i legislatori belgi dovrebbero esaminare». Laddove «facilitare le decisioni» coincide drammaticamente con il “rendere legalmente più semplice la soppressione di una vita umana”, non c’è quasi bisogno di specificarlo…

A onore del vero, in Belgio questa posizione non è accettata uniformemente. Esistono infatti significative differenze culturali fra le tre regioni, Fiandre (di lingua neerlandese), Vallonia (di lingua francese) e Bruxelles (mista), laddove le Fiandre, la zona più ricca, costituiscono circa la metà della popolazione, la Vallonia un terzo e Bruxelles il resto.

Attualmente esiste un’unica legislazione comune per il Paese, anche se pare che i sentimenti della popolazione su aborto ed eutanasia non siano affatto omogenei. Se nelle Fiandre si tende a seguire la tendenza dei vicini Paesi Bassi, aperti a una liberalizzazione sempre più ampia delle politiche eutanasiche, uno studio sugli atteggiamenti e sulle esperienze dei medici belgi riguardo la pratica dell’eutanasia e la legge sull’eutanasia stessa rileva come «i medici della Vallonia hanno più spesso convenuto che in nessun caso avrebbero praticato l’eutanasia ed erano più disposti a eseguire una sedazione profonda continua invece dell’eutanasia rispetto a quelli delle Fiandre e di Bruxelles».

Il protocollo di Groningen

Wesley J. Smith , bioeticista e collaboratore del periodico conservatore statunitense National Review, ha inoltre criticato pesantemente gli esiti dello studio pubblicato da AOGS, con riferimento al fatto che «medici tedeschi sono stati impiccati a Norimberga per avere ucciso bambini disabili», laddove ora il medesimo atto non solo è accettato con indifferenza, ma se ne promuove la “normalizzazione” nel cosiddetto “Protocollo Groningen”, dal nome della cittadina neerlandese dove un ospedale pediatrico consente ai medici di porre fine alla vita dei bambini nati con disabilità.

Secondo lo studio di AOGS, la vasta maggioranza dei medici e dei professionisti intervistati, che attualmente si occupano di neonati nella più ricca e popolosa regione del Belgio, sostengono l’aborto di feti vitali che sopravvivrebbero con una disabilità e alcuni abortirebbero anche feti sani. Senza significativa distinzione tra aborto tardivo e vero e proprio infanticidio.

Ciò che è più grave, però, non è la risposta alle ipotetiche domande di un sondaggio, quanto piuttosto l’ultima sottolineatura dell’abstract del medesimo studio: «altre ricerche dovrebbero esplorare la correlazione tra gli atteggiamenti verso l’interruzione tardiva della gravidanza e le effettive decisioni mediche prese nella pratica clinica quotidiana». Quale madre sarebbe tranquilla, infatti, sapendo che il suo fragile bambino appena nato è nelle mani di un medico che non si farebbe alcun problema nel porre fine alla vita di un neonato?

Tags: BelgioInfanticidio
Cristina Tamburini

Cristina Tamburini

Cristina Tamburini, laureata in Filosofia con una tesi in Antropologia filosofica sull'utilitarismo contemporaneo, moglie e mamma di sette figli, non ha mai abbandonato lo studio e la passione per l’antropologia filosofica, l’etica e la bioetica. Ha tradotto in italiano diversi testi, fra i quali Azione e condotta: Tommaso d’Aquino e la teoria dell’azione di Stephen L. Brock e Intenzione di G. Elizabeth M. Anscombe, estendendo i propri interessi alla Teologia (in particolare all’Escatologia e alla Dottrina sociale della Chiesa). Ha curato il blog Sì, sono tutti miei! per raccontare e approfondire il maternage e la quotidianità in una famiglia numerosa.

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.